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La musica è arte: Giuda Nicolosi tra discografia passata e presente

Giuda Nicolosi, tra arte e discografia

L’arte è quella cosa grazie alla quale riusciamo a dimenticare il presente per immergerci in un mondo lontano dal nostro e per questo fantastico.

La fortuna di noi italiani è quella di godere di un’incredibile quantità di opere d’arte e dei suoi artisti. Ogni qualvolta si parla di arte, tuttavia, siamo soliti citare celerità del calibro di Dante, Leonardo o Michelangelo, dimenticandoci di inserire nel nostro lungo elenco anche i grandi musicisti come Vivaldi, Verdi o Puccini, giusto per citarne alcuni.

Già, in molti sottovalutano l’arte che c’è dietro la musica, probabilmente poiché di quest’ultima viviamo tutti i giorni: se per ammirare un quadro è necessario recarsi in una galleria, per godere dell’arte della musica basta accedere al proprio account su Youtube, Spotify, ecc…

Proprio per questo motivo il cantautore milanese Giuda Nicolosi ritiene doveroso e lecito citare anche eccellenze contemporanee come Fabrizio De Andrè, Luciano Pavarotti ed Ennio Morricone, veri artisti che negli anni precedenti sono stati in grado di toccare un picco qualitativo e compositivo degno di eleggerli al ruolo delle colonne portanti della nostra cultura come poeti contemporanei. La loro musica, tuttavia, ci è stata tramandata grazie il favore di lungimiranti investitori discografici, che hanno permesso a star del calibro di Vasco Rossi, Guccini, Battisti e Lucio Dalla di essere conosciute al grande pubblico.

Discografia e talent scout oggi

Oggi, invece, la discografia tradizionale per la maggior parte si regge sui ricavi delle grandi hit del passato prodotte da grandi nomi della musica oppure su quei pochissimi artisti che riempiono di pubblico gli stadi e i palazzetti.

L’alternativa per un artista emergente è quella di mettersi in coda ad un talent o in una delle tante vetrine televisive come i reality, i talk show etc. sperando di essere notato e di passare il turno per rimanere in vetrina più tempo possibile.

Insomma, nella maggior parte dei casi, la discografia tradizionale ha smesso di fare talent scouting e al massimo aspetta che qualche artista che ha già fatto a sue spese una buona fetta di “gavetta” ed ha acquisito una grossa visibilità sul web attraverso i social network bussi alla loro porta in cerca di un contratto che possa fargli fare un grande salto…

Com’è allora possibile che nonostante questo nuovo modo di concepire la musica la vendita dei dischi e il mercato dei concerti sia in espansione? La risposta a questa domanda si ricollega alla premessa: poiché la musica è arte, e senza quest’ultima il mondo sarebbe diverso da quello attuale. Più triste sicuramente.

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